G7: FLOP? – Default FAKE Russo – Ferragni, Segre E La Shoà.

(questa è la trascrizione dell’episodio andato in onda il 28 giugno 2022 – potete ascoltarlo qui)

Super Media di Youtrend

Venerdì passato, prima che sapessimo dei risultati dei ballottaggi di cui vi ho parlato ieri, è stata pubblicata la super media dei sondaggi politici nazionali di Youtrend, la fotografia che ne esce fuori è interessante. Per chi è appassionato di politica, per chi ha una vita vera, lo è quanto compilare il 730.

Per quei quattro interessanti, ecco una piccola interpretazione. La Meloni tocca il suo massimo storico con il 22.6%. Il PD tallona al 21.4%. In questa super media non è ancora registrata la scissione di Di Maio quindi sarà interessante vedere l’effetto sui 5S non appena ci saranno abbastanza dati.

Alcuni primissimi sondaggi parlano di un crollo del movimento sotto il 10%, ma servirà tempo per consolidare il numero. Ad oggi è difficile proprio domandare ad un elettore perché voterebbe Di Maio. Il programma per ora si limita a “Draghi è bello, Draghi è l’amore della vita”

Ma il vero ircocervo delle prossime elezioni sarà sempre lui, il GRANDE CENTRO. Infatti seguitemi.

Nella super media, il totale centrodestra perde. La Meloni cannibalizza 0.4 pts% da Lega e Forza Italia, che però a loro volta perdono 1.2pts% – la parte rimanente va al “CENTRO” di Azione e Italia Viva che crescono complessivamente di quasi un punto.

Questo “Grande Centro” è ormai una figura mitologica. Somiglia alla Tartaruga che hanno trovato qualche giorno fa agli scavi di Pompei. Da 2000 anni cerca di covare l’uovo, ma non ci riesce. Sarà il gruppo di Di Maio a fare il miracolo dell’uovo? Oppure il neonato movimento siciliano ispirto al film ET “Sud chiama Nord” dell’ex IENA, ex Grillino Dino Giarrusso?

Per ora, il Grande Centro rimane solo un triangolo delle Bermuda dove chiunque ci si sia imbattuto (partendo da Alfano e arrivando a Monti) è morto politicamente.

Per ora, in termini di grandezza, dobbiamo accontentarci del CAMPO LARGO di cui parla Letta, vi giuro spero che cambi nome, perché a me fa sempre venire in mente una presa della corrente o un ripetitore del segnale per cellulari.

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Summit G7, Il Default Russo e Gli Attacchi Ai Civili In Ucraina

Ieri è proseguito il mitico vertice del G7 in Germania, che si concluderà oggi. Tra leader senza cravatta per scelta ragionata (non mi chiedete però quale sia la ragione), e il paesaggio bucolico che offre Elmau dove si tiene il summit, i leader hanno finalmente deciso qualcosa di concreto.

Dopo l’accordato intervento in videoconferenza di Zelensky, gli Stati Uniti – secondo una fonte di Reuters – in settimana forniranno all’Ucraina lo stesso sistema anti aereo utilizzato per difendere la Casa Bianca. Una roba stile Indipendence Day – se non ricordate la trama del film è breve: Will Smith da pugni agli alieni. Deja vu ne abbiamo?

Entro oggi, però i grandi della terra – ogni volta che dico questa espressione mi sento male – dovranno quagliare e prendere delle decisioni definitive sul blocco all’oro russo, su ulteriori sanzioni per violazioni di diritti umani e soprattutto sul tetto al prezzo del petrolio russo.

Russia che è tecnicamente entrata in default da 24 ore, per la prima volta dal 1918 ovvero dalla rivoluzione bolscevica. Dico tecnicamente, perché è una situazione inedita nella Storia. La banca centrale di Mosca infatti ha i fondi per ripagare gli interessi su questo debito che è scaduto 1 mese fa (si è atteso il canonico “periodo di grazia” prima di dichiarare il default).

Ma essendo esclusa dai circuiti internazionali per via delle sanzioni, non riesce a far arrivare il bonifico a chi di dovere. Che i fondi ce li abbia il Cremlino è vero, perché noi europei continuiamo a dare a Putin quasi un miliardo al giorno per l’energia, ed infatti questo default dalle parti di Mosca lo hanno definito “artificiale”. E hanno ragione, perché non avrà alcun effetto dato che un default ha effetto se vuoi essere nei circuiti finanziari, se ti cacciano, è come squalificati da un campionato al quale manco ti eri iscritto.

Insomma, NON siamo di fronte ad una situazione Anna Delvy – la protagonista della serie hit di Netflix, Inventing Anna, dove una russa di umili origini si finge miliardaria e inganna l’elite finanziaria di New York con bonifici scoperti. Semmai è l’esatto opposto.

Sul terreno, missili russi hanno colpito a Kremenchuk un centro commerciale e le vittime potrebbero essere centinaia. Il governatore di Lugansk lancia un drammatico appello ai civili di lasciare la città di Lysychansk. E la Lituania, che blocca i treni merce dall’exclave russa di Kaliningrad per via delle sanzioni, ha subito un grosso attacco hacker.

Sul fronte Nato il segretario generale Stoltenberg annuncia che al vertice di Madrid “la Russia sarà identificata come minaccia diretta”. Oggi Erdogan incontrerà Svezia e Finlandia alla vigilia del vertice per trovare un accordo con il fine di sollevare il veto turco al loro accesso alla Nato.

Il presidente turco continua a ripetere che i paesi nordici ospitano terroristi curdi, quindi scommettiamo che le divergenze si risolveranno con un bel pacchetto economico da dare ad Ankara?

Chiara Ferragni, Liliana Segre e La Shoà

Per qualche ragione ignota, ogni volta che si parla di Chiara Ferragni, le reazioni online sono più bipolari del mio umore. C’è chi la ama, e chi la odia. Io preferisco la terzia via, o il sandwich, e dico che semplicemente la stimo con riserva. La ragazza sta spremendo la sua influenza come pochi nella storia umana, e fa benissimo ad incassare finché può.

Ma devo dire che la mia stima deriva dal fatto che non si è mai tirata indietro per sostenere alcune cause sui diritti civili (vedi la legge ZAN): chiariamoci, possiamo essere d’accordo o meno con tali lotte (non ritorno sul ddl zan, l’ho già asfaltato diverse volte sul podcast), ma il punto è che – come tante sue colleghe – poteva altamente farsi i fatti suoi, ed invece lei si è esposta. Questo mi genera automaticamente stima.

Ora, perché ne parlo qui sul podcast oggi?

Qualche settimana fa, la senatrice Liliana Segre ha espresso la volontà di incontrare Chiara Ferragni, per poi portarla in visita al Memoriale della Shoà a Milano, con la speranza di aumentare l’affluenza di giovani. Qualche tempo fa, si sono incontrate a casa della senatrice a vita, ma pareva non ci fosse stata alcuna visita al memoriale. Solo ieri l’influencer ha pubblicato un post con alcune foto del tour accompagnata da una didascalia che invitava i follower a vedere il Memoriale.

Sulla faccenda il web si è scaldato come un sellino di pelle di uno scooter sotto il sole al centro storico di Roma in questi giorni di Caronte. La critica mossa è la presunta banalizzazione di un dramma storico di tale importanza tramite l’associazione con una influencer.

Le obiezioni vengono da due tipologie di utenti: i radical chic di sinistra (che fanno la lotta a chi prende più like con i propri post indignati, quindi di fatto aspirando a diventare loro stessi influencer) o oscuri account di estrema destra che improvvisamente sentono un afflato verso la causa semita. Non mi stupirei se fossero gli stessi che hanno portato il ministero dell’Interno a fornire alla Segre una scorta per le minacce di morte ricevute ripetutamente.

Per me è una bella iniziativa – qualsiasi cosa pur di avvicinare i giovani, e lei l’ha già fatto con successo con gli Uffizi di Firenze (per citarne uno). PERO’ una cosa tocca dirla: se vedete le stories, la Ferragni prima ha pubblicato questa iniziativa, e dopo pochissimi minuti ha messo il post sponsorizzato della Pantene Capelli Setosi. Ecco, magari anche qualche ora di interruzione pubblicitaria poteva farla. So che ha dei contratti con gli sponsor, ma sono certo che l’azienda – in questo caso Procter & Gamble – avrebbe capito

Per il resto, a me piace sta ragazza, c’aggià fa.

Poi certo, la coppietta milanese non è aliena a robe leggermente fuori dal senso comune, da poco Fedez ha pubblicato le note audio di singhiozzi quando ha scoperto la sua malattia, rivelandoci che è in realtà lui è quell’amico che ti chiama regolarmente dal bagno e ti fa la telecronaca delle sue funzioni corporali, generandoti sindromi post traumatiche irreversibili. Però, insomma, abbiamo ed abbiamo avuto al governo di peggio – e lì si che si fanno danni veri. Su quelli sarebbe il caso di scaldarsi

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